LOMBARDO, CUFFARO ED EX ASSESSORI: ACCUSE PIÙ PESANTI PER LO SMOG IMPUTAZIONE COATTA PER ANZA’ SPARMA E TOLOMEO
GHE PENSI MI 7 ASSESSORI Cascio, Interlandi, Sorbello Di Mauro Milone, Parlavecchio e Sparma 3 PRESIDENTI DI REGIONE Lombardo Cuffaro Crocetta DIRIGENTI ASSESSORATO AMBIENTE TOLOMEO ANZA’
GHE PENSI MI 7 ASSESSORI Cascio, Interlandi, Sorbello Di Mauro Milone, Parlavecchio e Sparma 3... by Pino Ciampolillo
Inquinamento. Si complica la posizione processuale degli accusati. Ecco perché.
PALERMO - Si complica la posizione processuale degli ex presidenti della Regione siciliana, Raffaele Lombardo e Salvatore Cuffaro e di quattro exassessori regionali all'Ambiente: Francesco Cascio,Rossana Interlandi, Giuseppe Sorbello e Giovanni Di Mauro, tutti accusati di omissione di atti d'ufficio perché non avrebbero adottato misure per contrastare lo smog, nonostante fossero a conoscenza dei dati allarmanti sulla qualità dell'aria. Il pm di Palermo Gery Ferrara ha modificato il capo di imputazione all'udienza di oggi in cui era prevista la requisitoria. Agli ex amministratori, sulla base della legge regionale 15 del 2000, è stato contestato il non avere diffidato i dirigenti regionali a disporre i provvedimenti idonei a diminuire l'inquinamento e successivamente, vista la loro inerzia, di non avere nominato un commissario ad acta come impone la normativa.
Nella vicenda vennero coinvolti anche gli ex assessori Mario Milone, Mario Parlavecchio e Calogero Sparma e i dirigenti regionali Salvatore Anzà e Pietro Tolomeo per i quali, però, la Procura aveva chiesto l'archiviazione. Per Sparma, Ansà e Tolomeo il gip Marina Petruzzella ha disposto l'imputazione
coatta. I livelli del biossido di azoto avrebbero oltrepassato il limite annuale per la protezione della salute umana a Palermo tra il 2002 e il 2009, a Caltanissetta e Gela tra il 2007 e il 2009, a Catania tra il 2003 e il 2009 a Messina nel 2008 e nel 2009 e a Siracusa negli anni 2007 e 2009.
coatta. I livelli del biossido di azoto avrebbero oltrepassato il limite annuale per la protezione della salute umana a Palermo tra il 2002 e il 2009, a Caltanissetta e Gela tra il 2007 e il 2009, a Catania tra il 2003 e il 2009 a Messina nel 2008 e nel 2009 e a Siracusa negli anni 2007 e 2009.
(Fonte ANSA)
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IN ARRIVO LA CONDANNA DELL’UE PER LA QUALITÀ DELL’ARIA
IN SICILIA
Il Piano regionale è stato copiato
in buona parte da quello del Veneto. INDAGINI della
magistratura e anche un rinvio a giudizio disposto dal Gip presso il Tribunale di
Palermo per tre dirigenti, uno dei quali ha ricoperto anche la carica di
assessore
Polemiche. Lettere di fuoco
dell’Unione europea. Un Piano della Regione siciliana copiato in buona parte dalla Regione Veneto. INDAGINI della
magistratura. Lo spettro di una pesante condanna da parte di Bruxelles che lo Stato farà
di certo pagare alle Regioni inadempienti, Sicilia in testa. E adesso anche un
rinvio a giudizio disposto dal Gip presso il Tribunale di Palermo per tre dirigenti
regionali, uno dei quali ha ricoperto anche la carica di assessore regionale.
C’è di tutto e di più nella
telenovela dei controlli sulla qualità dell’aria nella nostra Isola. Verifiche
che le Pubbliche amministrazioni avrebbero dovuto effettuare per tutelare la
salute di chi vive dalle nostre parti. Controlli che, invece, sono rimasti sulla carta,
alla faccia della salute pubblica. Tutto questo senza informare minimamente gli
ignari abitanti della Sicilia. Che rischiano una doppia fregatura. La prima
l’hanno già scontata, se è vero che, in molti casi, respirano l’aria inquinata. A questo
si aggiungerebbe la beffa di pagare, con un ulteriore aumento della tasse, la
multa – molto probabile – dell’Unione europea.
E dire che, nel luglio scorso,
Bruxelles ha inviato una lettera al Governo italiano sottolineando
che alcune Regioni del nostro Paese, su questo delicato settore, sono fuori
legge. E tra queste, neanche a dirlo, c’è la Sicilia. Adesso l’avvertimento si
potrebbe trasformare in una procedura d’infrazione e, di conseguenza, in una condanna pecuniaria
piuttosto salata per l’Italia. Che il Governo nazionale farebbe
pagare alle Regioni inadempienti, Sicilia in testa, se è vero che la nostra
regione, in materia di controlli sulla qualità dell’aria, è messa malissimo.
E mentre infuriano le polemiche
sulla pesante contravvenzione che verrebbe e gravare sui bilanci già disastrati
della Regione siciliana, arriva anche la notizia del rinvio a giudizio formulato dal Gip del
Tribunale di Palermo, dottoressa Marina Pitruzzella, nei riguardi
dei dirigenti regionali Salvatore Anzà, Pietro Tolomeo (quest’ultimo ha
ricoperto la carica di dirigente generale all’assessorato al Territorio e
Ambiente) e dell’ex assessore regionale e dirigente generale, Gianmaria Sparma.
Il reato contestato è l’omissione di atti di ufficio in relazione, appunto, ad
atti amministrativi legati alle verifiche sulla qualità dell’aria e, quindi,
alla mancata tutela della salute pubblica.
Qui si apre, in modo molto più
ampio, il capitolo già oggetto di un processo: le inadempienze della Regione
siciliana in materia di controlli della qualità dell’aria. In questa storia non
c’è soltanto la copiatura
di ampi stralci, da parte di qualche dirigente dell’Amministrazione regionale,
del Piano della Regione Veneto. Ci sono altre incredibili mancanze.
Si scopre che, a tutt’oggi, mancano ancora i Piani di azione, ovvero le schede
che dovrebbero contenere le indicazioni, zona per zona della Sicilia, sugli
agenti inquinanti, e sulle azioni da intraprendere per tutelare i cittadini. In pratica, nella
nostra Isola non è stato fatto nulla.
Insomma, la Regione è recidiva. E
questo potrebbe rendere ancora più pesante (soprattutto per le “casse”
regionali) la condanna di Bruxelles. Concetto, questo, che è stato espresso con
chiarezza dal parlamentare europeo siciliano, Ignazio Corrao (Movimento 5
Stelle): “In Sicilia il piano ambientale è copiato
da quello della Regione Veneto ed cittadini pagheranno di tasca propria
l’inadempienza degli uffici regionali dato che l’Europa ha già avviato le
procedure di infrazione”. Corrao ha rilasciato questa dichiarazione
quando ha presentato, su tale vicenda, un’interrogazione alla Commissione
europea. Oggi la storia si presenta in termini più gravi. Si sa, ad esempio,
che nelle aree a rischio della Sicilia solo Milazzo ha messo a punto qualche
azione che potrebbe porre questa cittadina al di fuori della procedura
d’infrazione comunitaria. Per il resto, con riferimento a Gela, Melilli, Priolo
e Augusta sarebbe stato fatto poco o nulla.
Il problema non riguarda solo le
aree a rischio, ma un po’ tutta la Sicilia. Soprattutto per ciò che riguarda le
Pm 10, cioè la presenza, nell’aria, di polveri con diametro inferiore a 10
micron (con riferimento alle automobili diesel e agli euro 4 che presentano
problemi di particolato, cioè delle particelle di piccolissime dimensioni
sospese nell’aria). Agenti inquinanti che sono considerati tra i più pericolosi
in assoluto per la salute umana. Su questo tema non mancano gli interrogativi:
queste polveri presenti in tante città dell’Isola sono prevalentemente
terrigene (arrivano, cioè, grazie a giornate ventose) e quindi sono comunque
dannose, ma con produzione di danni limitati? Oppure nella presenza di Pm 10
c’è una notevole componente di incobusti da traffico urbano? In questo secondo
caso il problema sarebbe più grave.
Ancora: la concentrazione degli
ossidi d’azoto segue l’andamento di quella delle polveri, oppure, a causa del
vento, è bassa perché soggetta a maggiore dispersione? Da non sottovalutare,
poi, l’inquinamento che si registra nei porti della Sicilia, quando i motori
rimangono in funzione.
Insomma riguarda le aree urbane
siciliane con intenso traffico automobilistico. L’esempio di Palermo potrebbe
essere rappresentato dalla Circonvallazione, dove l’inquinamento è notevole.
PIANO RISANAMENTO QUALITA' DELL'ARIA CONSULENZA CTU SANNA PROCEDIMENTO 17603 2012 EX 9963 2009 PROCESSO ASSESSORI E DIRIGENTI PARTE PRIMA
PIANO RISANAMENTO QUALITA' DELL'ARIA CONSULENZA CTU SANNA PROCEDIMENTO 17603 2012 EX 9963 2009 PROCESSO ASS... by Pino Ciampolillo
PIANO RISANAMENTO QUALITA' DELL'ARIA CONSULENZA CTU SANNA PROCEDIMENTO 17603 2012 EX 9963 2009 PROCESSO ASSESSORI E DIRIGENTI PARTE SECONDA
PIANO RISANAMENTO QUALITA' DELL'ARIA CONSULENZA CTU SANNA PROCEDIMENTO 17603 2012 EX 9963 2009 PROCESSO ASS... by Pino Ciampolillo